Racconti di viaggio

Alle origini del Tết, il Capodanno vietnamita

Se provate a cercare nel web quanti capodanni ci sono al mondo, ne vedrete elencare parecchi: quello gregoriano a cavallo fra il 31 dicembre e l’1 gennaio, celebrato globalmente, quello cinese che cambia data in base al calendario lunisolare, quello islamico il primo giorno del mese di Muharram, quello thailandese fra il 13 e il 15 aprile 2025, tanto per citarne alcuni. Fra i più suggestivi il posto d’onore va al Tết, il capodanno vietnamita, che generalmente coincide con quello cinese, ma con specificità e modalità tutte sue. Quest’anno comincia il 29 gennaio, protraendosi per oltre una settimana (in alcuni casi anche due), e merita senz’altro il viaggio.

IL SIGNIFICATO (PROFONDO) DELLA FESTA

I preparativi durano a lungo perché il Tết Nguyên Đán, il Capodanno lunare, è la celebrazione più importante in Vietnam. Le famiglie si riuniscono, onorano gli antenati, pregano assicurandosi fortuna, prosperità e salute per l’anno nuovo. Questa festività ha origini antiche, legate al ciclo della coltivazione del riso, e il suo significato è profondo: simboleggia l’arrivo della primavera, tramanda il valore delle tradizioni, rafforza i legami familiari. Pulire e decorare la casa, acquistare fiori e nuovi vestiti, tagliarsi i capelli e cucinare sono azioni simboliche che accompagnano la famiglia verso un nuovo ciclo di vita.

L’IMPORTANZA DELLA DECORAZIONE

Per festeggiare il Tết le decorazioni sono fondamentali, un allegro augurio di buon auspicio, così le città, le strade, i mercati ma anche le case, si riempiono di ornamenti rossi (colore che nella cultura vietnamita simboleggia prosperità e felicità), di fiori di pesco, albicocca e susino, di lanterne, di pesciolini di carta o di altri materiali, rossi o dorati. Nei fiumi e nei laghi viene liberata una carpa, invocando così la protezione degli spiriti, e c’è chi ancora decora di talismani un albero di bambù, chiamato Cay Neu, per allontanare la sfortuna dell’anno precedente e respingere gli spiriti maligni, che per molti vietnamiti esistono davvero.

IL TẾT A TAVOLA

E a tavola? Ogni festa che si rispetti ha le sue tradizioni, il Capodanno non è da meno e, a seconda di dove ci si trovi, nel Nord o nel Sud del Paese, sarà facile assaggiare il Banh Chung, una torta di riso con fagioli e carne di maiale, oppure il Banh Tet, versione simile ma arrotolata in una foglia di banano. Molto diffusi i Nem, gli involtini fritti, il pollo bollito, il maiale caramellato e il mix di noci e frutta, che per i vietnamiti è simbolo di prosperità e fortuna: soprattutto le arance e il Kumquat, mandarino cinese ricco di oli essenziali e di vitamine, da mangiare intero, con la buccia, la parte più dolce, per contrastare la polpa un po’ aspra. Tanto per rendere l’idea, secondo il quotidiano Hanoi Times nella capitale Hanoi durante il Capodanno si consumerà una quantità spropositata di cibo: 298.350 tonnellate di riso, 59.670 tonnellate di carne di maiale, 19.890 di pollame, 396 milioni di uova, 238.500 tonnellate di frutta e 1.575 di dolciumi.

IL CAPODANNO DI CITTÀ IN CITTÀ

Non c’è Capodanno senza fuochi d’artificio, ma se gli spettacoli pirotecnici illuminano il cielo, le strade delle città diventano delle suggestive passerelle decorate con fiori e lanterne, lungo le quali sfilano i danzatori al suono di gong, tamburi e campane. Nel 2025, anno del Serpente di Legno, simbolo di riflessione e reinvenzione, gli abitanti di Hanoi faranno incetta di fiori freschi al mercato di Quang Ba, e il 30 gennaio il Festival della Pagoda dei Profumi sarà all’insegna di pellegrinaggi e celebrazioni religiose. A Ho Chi Minh City, sfilate e fuochi d’artificio avranno come sfondo le strade decorate con lanterne rosse e gialle, mentre al Mercato di Ben Thanh si acquisteranno oggetti artigianali, cibi locali (torte di riso in primis), souvenir e abiti tradizionali come l’elegante “áo dài” in seta. Le celebrazioni del Capodanno vanno in scena in tutto il paese, con danze, canti e sfilate, compresa la città di Bac Ninh, dove le canzoni popolari, chiamate Quan Ho, sono state riconosciute dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.

NON SOLO TẾT

Molte città-simbolo del Capodanno, come Hanoi e Ho Chi Minh City, sono parte del tour Meraviglioso Vietnam, che in 11 giorni/8 notti tocca le principali attrazioni del Paese. Un’occasione per scoprire, durante i festeggiamenti, gioielli monumentali come il Mausoleo di Ho Chi Minh nella capitale Hanoi, la pagoda di Tran Cuoc o il Tempio della Letteratura, prima Università nazionale del Vietnam. A Ho Chi Minh meritano la sosta il War Remnants Museum, Museo dei residui della guerra, il vecchio edificio della Posta e la Basilica di Notre Dame, in stile coloniale francese. Da lì si parte alla scoperta del Delta del Mekong, un fiume leggendario, fra i più lunghi al mondo, e dei Tunnel di Cu Chi, utilizzati prima dai guerriglieri vietnamiti durante le lotte per l’unificazione del Paese, poi dai Viet Cong. Altre tappe sono la Baia di Halong, da esplorare a bordo di una giunca, e antiche cittadine come Hoi An, patrimonio Unesco dell’umanità: le sue pagode, il Ponte Giapponese e le stradine della città antica, sono una poesia che da sola vale il viaggio.

Per informazioni: www.igrandiviaggi.it/indocina/vietnam/meraviglioso-vietnam.cfm?viaggi