Racconti di viaggio

Il lato “Pacifico” del Messico

Più di 9 milioni di abitanti, che diventano quasi 22 milioni se si considera l’intero Distretto Federale. Sono i numeri di Città del Messico, una delle città più popolate e affascinanti del mondo, ricca di tesori e di bellezze che però, viste le dimensioni, difficilmente si possono scoprire tutte in un unico viaggio. Qui di seguito vi elenchiamo le cose da non perdere nella capitale, prima di immergersi in un tour verso il mare, a caccia di meraviglie coloniali e di natura.

CITTÀ DEL MESSICO/1

I grandi classici sono, come sempre, i monumenti più importanti. Il Castello di Chapultepec, sede del Museo Nazionale di Storia, è un capolavoro barocco e neoclassico in un contesto di grande bellezza, dall’estetica europea. L’anima messicana va cercata in piazza della Costituzione, il famoso Zócalo, una delle piazze più grandi del mondo, luogo di ritrovo sin dai tempi degli Aztechi e circondata da edifici storici che meritano la visita (soprattutto la Cattedrale Metropolitana in pietra di tufo e la facciata del cinquecentesco Palazzo Nazionale, sede del potere esecutivo federale). Bellissimi il Templo Mayor azteco e la moderna Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, patrona del Messico, poi mettete in conto un po’ di tempo (minimo 3 ore) per scoprire Teotihuacan, un sito archeologico immenso in una valle a 40 chilometri dalla città, dove le grandi star sono le piramidi del Sole e della Luna, fra le più imponenti dell’intera Mesoamerica.

CITTÀ DEL MESSICO/2

I musei che meritano una visita? Moltissimi ovviamente, da quello della pittrice Frida Kalho nella Casa Azul (casa Blu) nel sobborgo di Coyoacán, al Palacio de Bellas Artes con i suoi splendidi dettagli Art Nouveau e Art Déco, al Museo Jumex per gli amanti dell’arte contemporanea. Fra le molte anime della metropoli, i mercati, o come dicono i messicani “los mercados”, sono un’esperienza a tutto tondo: un labirinto di bancarelle e cibo fresco quello de la Merced, tempio della “comida callejera che è parente del nostro street food. Un tesoro di antichità e artigianato quello di La Langunilla. Famoso per i cibi esotici quello di San Juan. Mentre nel mercato di Coyoacán si va per la gastronomia tradizionale e per fare incetta di artigianato locale e tessuti tie-dye, tinti in vari colori.

CITTÀ DEL MESSICO/3

Accanto ai monumenti e ai mercati, questa metropoli tentacolare esibisce un’anima viveur da scoprire nei suoi locali alla moda, come il Ristorante Pujol, nella classifica dei 50 migliori al mondo, o come il Restaurante Maximo dalla filosofia farms to table, “dalla fattoria alla tavola”. Handshake Speakeasy è un bar intimo, noto per i suoi cocktail strepitosi che gli sono valsi il titolo di migliore bar al mondo agli ultimi “World’s 50 Best Bars” (lo trovate nel quartiere di Colonia). L’alternativa è la Licoreria Limantour nel quartiere Roma, numero 32 nella prestigiosa classifica. Poi se vi rimane un po’ di tempo per una pausa culturale, segnatevi questi due indirizzi: la Biblioteca Vasconcelos, sbalorditiva con le sue immense librerie sospese, e il murales “Sogno di una domenica pomeriggio” dipinto da Diego Rivera nell’Alameda Central Park: è lungo oltre 15 metri.

PUEBLA

Look coloniale, case dipinte in colori sgargianti (quelle in Callejon de los Sapos, letteralmente “Vicolo dei Rospi”), atmosfere frizzanti. A due ore di macchina dalla capitale, Puebla è una città di un milione e mezzo di abitanti dove il passato pre-ispanico si mescola alla grandeur delle architetture barocche, raccolte attorno al centro storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Sullo Zócalo, la Cattedrale è incorniciata da due torri maestose, le più alte del Messico, ma è bellissima anche la chiesa di San Domenico con la scenografica Cappella del Rosario, ricoperta di oro zecchino, che merita sicuramente la visita.

OAXACA

C’è uno Zócalo anche a Oaxaca, con l’ennesima Cattedrale-capolavoro che tutti vanno a visitare. E, sorpresa, c’è anche una Chiesa di Santo Domingo, costruita in stile barocco a cavallo del XVI e XVII secolo, con un interessante Museo delle Culture nell’ex convento. La vera star però è fuori città, sull’altopiano dominato dal Monte Albán, l’antica capitale religiosa del popolo Zapoteco dove le piramidi, le tombe, i bassorilievi, sono immersi in un paesaggio spettacolare. Era un centro religioso zapoteco anche Mitla, sito archeologico dell’VIII secolo non lontano dal Monte Albán, dove i resti dei palazzi decorati con mosaici geometrici regalano un pieno di bellezza. Se durante il viaggio on the road notate distese di agave, sappiate che per i messicani queste piante sono un mito, perché è grazie al loro succo se secoli fa è nato il Mezcal, il distillato un tempo sacro e magico e oggi alla base di molti cocktail mixology. Alcuni dei più importanti produttori artigianali si trovano proprio qui, nelle valli dello Stato di Oaxaca, a due ore dalla città.

HUATULCO

È una perla dello Stato di Oaxaca anche Huatulco, città sulla costa pacifica che regala poetiche escursioni in barca alla volta di piccole baie – Santa Cruz, Organo, Maguey, Cacaluta e Chachacual – incorniciate da lingue di sabbia dorata. Un paradiso della tintarella e dello snorkeling, con tutti i confort turistici ma lontano anni-luce del caos mondano di Cancún e Acapulco, perché qui domina un’anima eco-green rispettosa dell’ambiente naturale. Gli hotel sono sparsi nella vegetazione, e per proteggere tratti di foresta vergine è stato istituito un parco nazionale che da un lato confina con le pendici della Sierra Madre del Sur, dall’altro con mangrovie e dune di sabbia, davanti ai capricci rocciosi della barriera corallina.

Questo itinerario è parte del tour México Pacifico, di 11 giorni compreso il volo, con partenze in ogni mese dell’anno. Per informazioni:

www.igrandiviaggi.it/caraibi/messico/m%C3%A9xico-pacifico.cfm?viaggi