Impossibile non accorgersi della sua armonia, della sua perfezione. Impossibile non notare quando dal mare aperto entri nella baia, le sue vele spiegate al vento che ricordano un antico vascello, ricoperte da piastrelle luccicanti sotto i raggi del sole, un’astronave sospesa tra nuvole e cemento, spettacolare da qualsiasi angolazione tu la guardi. L’Opera House di Sydney regala brividi a dismisura, anche se solo ci posi sopra lo sguardo, anche se non ascolti la musica proveniente da uno degli organi più grandi al mondo posizionati dentro la sua gloriosa Concert Hall.
È vero, un viaggio acquista valori diversi determinati da chi lo chi lo compie e dipende fortemente dal momento della vita in cui lo fai. Per me l’Australia rappresenta la mia fantastica e indimenticabile luna di miele!
Ho girato Sydney in lungo e in largo ad anche in cerchio a bordo della monorail, oggi demolita perché considerata vecchia. Ho imparato ad evitare gli orari di maggior caos che coincidono con le 4 PM, orario in cui gli uffici si svuotano e folle febbrili si riversano nelle strade. Ho scelto con cura le pâtisseries dove fare colazione, i bistro & bar dove concedermi gli aperitivi. Ma era sempre uno il luogo a me caro dove consumare il rituale dell’attesa del tramonto: sul Waterfront in prossimità della Circular Quay, perché da lì l’Opera House ha dell’irreale, sa dell’incredibile.
Sydney non conosce l’abitudine, non concede tempo alla noia ed anche quando sarai immerso nel verde lussureggiante dei Royal Botanic Gardens per il tuo running mattutino o passeggerai lungo la Bondi Coogee Walk, lo spettacolare percorso costiero che collega la Bondi Beach ad altre meravigliose tappe on the ocean, un’irresistibile voglia di fare ti coglierà: esplorazione e creatività, sono le parole chiave nell’eccitante capitale del New South Wales. Io ho pensato seriamente di avviare una catena di “lasagnerie”, una sorta di lasagna da asporto, bocciata sul nascere per mancanza di fondi della sottoscritta!
Tra di noi è stato amore a prima vista, quando dal finestrino dell’aereo ho scorto la terra infinita che ti circonda, fatta di verde, rosso e arancione, colori forti che spaccano i confini, fatta di scogliere nere ed inquietanti che emergono da un oceano blu cobalto, fatta di ponti sospesi nel cielo, come l’animato e cultural district Darling Harbour, come il Sydney Harbour Bridge, imponente e gloriosa opera ingegneristica dalla singolare forma ad arco.
Uno dei momenti più esilaranti è stato consumare il pranzo al Fish Market situato a sud-est della città. Qui puoi scegliere al momento cosa metter nel tuo sushi e decidere di consumarlo in compagnia di commensali del tutto insoliti: enormi pellicani dal becco minaccioso incuriositi dal mio aspetto o forse semplicemente attratti dal mio pasto?
Se sei un amante della cultura non puoi lasciarti indietro il MOS, una full immersion dalla colonizzazione all’integrazione e non, secoli e secoli di storia raccontanti da reperti molto ben conservati, così come non puoi non passeggiare nei vicoli ciechi e stradine acciottolate a The Rocks: casette basse, magazzini e cottage fatti di mattoni in pietra arenaria costruiti dai primi detenuti e filibustieri approdati qui, oggi il luogo ideale dove ascoltare la musica dal vivo. Congestionato, chiassoso e sorprendente per la varietà della merce esposta è il Night Market, dove potrai fare shopping ma anche dedicarti ad un rilassante fish massage, un’acconciatura di tendenza e manicure, il tutto con estrema velocità.
Mi allontano da te, Cairns e la barriera corallina mi aspettano. Ma ti prometto che ritornerò, lo farò di certo, perché sei qualcosa che non va più via, un richiamo continuo e irresistibile, sei come un’immagine che anziché scolorire acquista significato e mi ricorda, giorno dopo giorno, che il viaggio è appena cominciato…