Racconti di viaggio

Sudafrica – Appunti di viaggio

Di Elena Elli

Dieci ore di volo (ma solo una di fuso orario), nove province, tre capitali – Pretoria quella amministrativa, Città del Capo quella giudiziaria, Bloemfontein quella giudiziaria – e un territorio sconfinato grande come Italia, Francia e Germania messe insieme. In Sudafrica si incontrano pinguini e savane, deserti e foreste umide, strade panoramiche, montagne, scogliere, città ricche di storia. Si vedono le balene e i Big Five, si bevono vini eccellenti e si passeggia davanti a due oceani che si fondono l’uno nell’altro. Per orientarsi nel potpourri di bellezze, abbiamo chiesto consiglio a un’esperta del continente australe: Nadia Maggioni, product manager Africa IGV.

Nadia, cos’ha per te di speciale questo paese?

Una grande diversità paesaggistica, i panorami che mutano in continuazione, la savana, le montagne rocciose del Drakensberg che “entrano” nell’oceano, i deserti. Ha una ricchezza storica a dir poco unica e ovunque le strutture alberghiere sono di ottimo livello, con standard europei. Poi è uno dei pochi paesi africani che vale la pena di essere visitato anche per le sue città.

Perché secondo te le città meritano di essere visitate? E da quale partiresti?

Perché mescolano i tratti europei con la straordinaria potenza dell’Africa. Il Sudafrica è l’unico Paese al mondo ad avere tre capitali ma la città più grande è Johannesburg, una metropoli sconfinata dove entri subito in contatto con la storia. Qui visiti per esempio il Museo dell’Apartheid, dove le discriminazioni razziali sono raccontate con onestà e intelligenza, nella Nelson Mandela Square – una grande piazza pubblica abbracciata da negozi e ristoranti di ottima cucina africana e internazionale – la gigantesca statua del presidente Mandela è un tributo all’ex presidente, premio Nobel per la Pace, che ha traghettato il Paese nella democrazia. E alle porte di Johannesburg, nelle grotte di Maropeng sono stati trovati resti umani antichissimi. Non a caso il sito, soprannominato “Culla dell’umanità”, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Johannesburg è una città di grande interesse storico e sociale, ma dal punto di vista turistico la più famosa è Cape Town…

Cape Town è un condensato di storia e natura: è fra le città più antiche del Sudafrica, fondata alla metà del Seicento dalla Compagnia olandese delle Indie orientali e successivamente abitata da coloni olandesi prima, francesi e inglesi poi. L’hanno chiamata “Kaapstad” in olandese – tradotto, Città del Capo – perché si trova vicino al punto più meridionale del continente africano. Ovunque ti giri vedi la Table Mountain, la famosa montagna piatta: consiglio di salire sulla cima al mattino e ammirare il panorama perché nel pomeriggio arriva la “tovaglia”, la nuvola che la avvolge come una coperta. A Cape Town meritano una visita anche il Zeitz Mocaa, il più grande museo al mondo dedicato all’arte contemporanea del Continente Nero; il settecentesco quartiere malese di Bo-Kaap; il Victoria & Alfred Waterfront, il vecchio porto in stile vittoriano ristrutturato, ampliato e trasformato nel quartiere più vivace della città. È pieno di hotel, ristoranti, boutique e di fronte c’è Robben Island, l’isola-carcere, oggi museo, dove fu detenuto Nelson Mandela.

Da Cape Town si parte alla scoperta della costa e di altre cittadine fondate ai tempi della colonizzazione europea. Quali consigli di visitare?

Stellenbosch è la città che conserva le architetture “cape dutch” costruite sul modello di quelle di Amsterdam, con le montagne del Drakensberg allungate fino all’oceano. La cittadina di Franschhoek, fondata dagli ugonotti in fuga dalla Francia a causa delle persecuzioni religiose, è immersa nelle colline “del vino”, perché gli ugonotti portarono dei piccoli vigneti che diedero il là a quella che nel tempo sarebbe diventata una grande produzione vinicola. In quest’area vedi anche gli animali, come la balena franca australe che partorisce solo nelle fredde acque dell’emisfero Sud, poi ti immergi in mare aperto in una gabbia per incontrare a distanza ravvicinata lo squalo bianco, in totale sicurezza. Proseguendo lungo la costa, a Cape Agulhas l’Atlantico si fonde con l’oceano Indiano, segnando la fine del continente africano. Qui la geografia assume un senso diverso.

Un’altra città-punto di partenza per scoprire la natura del Sudafrica è Durban

Molti la considerano solo una tappa nel Kwazulu-Natal, un transito verso il nord. In realtà la città è molto interessante, è stata la capitale mondiale della produzione della canna da zucchero, visitata varie volte da Gandhi, arrivato fin qui per sostenere le condizioni socio-economiche degli indiani che vivevano nel Paese. A Durban si mangia un pesce eccellente (uno in particolare: i gamberi che arrivano dal Mozambico) e fra la primavera e l’estate si assiste alla migrazione delle sardine, così numerose da cambiare il colore del mare. Dalla riva riesci a vedere i delfini e gli squali che le cacciano, gli uccelli che si tuffano in mare per mangiarle. Uno spettacolo davvero unico.

Questa è la potenza dell’oceano. Ma il Sudafrica è anche savana, bush, safari. Dove si fanno i safari più belli, in quale parco o in quale riserva?

Questa domanda è l’occasione per accennare a una differenza importante: in Sudafrica i parchi sono nazionali (come il Kruger) si possono visitare in autonomia, ma non si può mai uscire dal tracciato prestabilito dall’ente parco. Nelle riserve private invece i ranger se vedono un leone possono abbandonare il sentiero e seguirlo, avendo così l’occasione di osservarlo mentre si riposa o mentre caccia. È questa la differenza sostanziale fra le due realtà, gli animali si vedono ovunque, a cambiare è solo la dinamica.

Tutti vogliono incontrare i Big Five, ovvero, leoni, rinoceronti, elefanti, bufali, leopardi. Ma in Sudafrica c’è un altro animale molto importante, lo struzzo, che ha a lungo rappresentato una voce significativa nell’economia del Paese…

Certo, lo struzzo è un animale-simbolo. E Oudtshoorn, nel sud del Paese, è considerata la capitale mondiale delle piume di struzzo: si possono visitare gli allevamenti di questo animale e mangiare piatti come la frittata con uova di struzzo o la carne.

Il Sudafrica è enorme e se ne potrebbe parlare per ore, ma è importante sottolineare che questa è un’Africa “facile”, con dei tratti fortemente europei vista la storia della colonizzazione e gli alti standard delle strutture alberghiere. Però la natura è onnipresente ed è forse proprio questa la sua magia: il mix di storia, infrastrutture, paesaggi, colori…

La tua riflessione è il pretesto per accennare a un luogo del quale non abbiamo ancora parlato, ovvero, il deserto del Kalahari, che dal Sudafrica si allunga in Botswana e Namibia. È fra i più vasti al mondo, lì la sabbia e la natura hanno colori particolarmente intensi e i tramonti sono magici, fra i più spettacolari che io abbia mai visto.

Dopo aver visitato il Sudafrica, quali sono le spiagge e i mari più belli dell’emisfero australe dove consiglieresti di concludere la vacanza?

Consiglio Mahé e Praslin, due isole delle Seychelles che galleggiano al largo della costa orientale africana, facilmente raggiungibili con una comoda escursione aerea. A Mahé, l’isola principale dell’arcipelago, la capitale Victoria custodisce curiosità come la Torre dell’Orologio che sembra un Big Ben londinese in miniatura. Praslin è un eden tropicale di sabbia bianca dall’effetto borotalco, e all’interno dell’isola la Vallée de Mai è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Qui abbiamo il nostro villaggio IGV Club Côte d’Or, in riva al mare, sulla bella spiaggia di Anse Volbert. Dopo le fatiche del safari, riposarsi sulla sabbia fine come borotalco è qualcosa di impagabile.