Racconti di viaggio

Sicilia, gran tour dei giardini

In primavera la madre di tutte le isole è un’esplosione di colori e profumi. Agavi, ortensie, rose, gelsomini, ma anche fontane e giochi d’acqua, sono il leit-motiv per un tour fra i parchi più belli. Qui ve ne proponiamo sei, storici, romantici, speciali, a un passo dai nostri villaggi vacanze: l’IGV Club Marispica a S. Maria del Focallo, a pochi chilometri da Ispica, e l’IGV Club Baia Samuele a Punta Sampieri, vicino a Modica.

IL GIARDINO DEL BIVIERE

Lentini (Siracusa)

Poteva, qui in Sicilia, mancare un po’ di mitologia? In questo giardino-orto botanico vi racconteranno che Ercole, figlio di Giove, giunse fin qui per donare alla dea Cerere la pelle del leone che aveva sconfitto. Gettandola a terra zampillò l’acqua che fece sorgere un lago, battezzato in suo onore Lacuus Erculeus, e vicino sorse una città che fu chiamata Leontio. La leggenda spiega contorni e geografie, ma la bellezza del posto può solo essere vissuta. Anche perché di quel luogo sospeso tra mito e realtà, è rimasto ben poco: l’antico molo “convertito” in aiuola e i ruderi di un porticciolo che Scipione e Maria Carla Borghese, proprietari della tenuta, trasformarono anni fa in uno dei giardini più suggestivi dell’isola (nell’elenco dei Grandi Giardini Italiani). Il luogo perfetto dove perdersi, idealmente, nella bellezza della vegetazione mediterranea, fra i colori dell’arancio, il profumo del gelsomino, le palme, le Jacaranda, gli esemplari di Yucca e di Xanthorrea. Sul molo restaurato con cura, sfila la collezione di succulente. E quando è stagione, la fioritura delle ortensie ha il profumo della poesia.

GIARDINO DI SAN GIULIANO

Villasmundo Melilli (Siracusa)

Il Giardino del Biviere è rinato grazie a due principi: Scipione e Maria Carla Borghese. Qui, a Villasmundo Melilli, sono i Marchesi di San Giuliano a prendersi cura (da otto secoli) della terra. Da un lato l’azienda agricola, dall’altro un grande prato verde – nel circuito dei Grandi Giardini italiani – dove crescono palme Brahea, Archontophoenix e Washingtonia, maestosi Chorisia, una collezione di ficus che comprende anche l’imponente Ficus australis dalle radici aeree. Sulle pareti di lava rosa sfilano le bouganville, davanti alla masseria fortificata, gli agrumeti. Poi ci sono i muretti a secco, cornice perfetta, fra il Mediterraneo e l’esotico, per le vasche d’acqua del giardino arabo, alimentate dall’ingegnoso sistema idrico introdotto dagli arabi sull’isola. Tipicamente siciliane, le “aiuole” di erbe profumate: timo, lavanda, salvia, mirto. Accanto, in un’apoteosi di contrasti, zone di giungla tropicale e candidi pergolati, il Ficus magnoliodes e i sentieri a mosaico, i capperi, gli antichi vasi, perfino le rose sembrano inquadrare in lontananza l’ipnotica silhouette dell’Etna.

LATOMIA DEI CAPPUCCINI

Siracusa

Prima di tutto, cos’è una latomia? È una cava di pietra, molto antica, utilizzata come prigione o come fonte di approvvigionamento per la costruzione di monumenti, palazzi, città. Quella dei Cappuccini è la più grande: alte pareti di roccia bianca, grotte, pozzi scavati dai frati che alla fine del Cinquecento la integrarono al convento, trasformandola in un orto delle meraviglie: alla costante ricerca del sole, le piante qui raggiungevano altezze apicali. I pioppi cresciuti fra i pilastri di roccia sono un’attrattiva fin dai tempi del Grand Tour, quando scrittori, pittori, incisori, attraversavano l’Italia da Nord a Sud per raccontarne le bellezze al mondo. Andateci anche voi: i frati non ci sono più, proprietario adesso è il demanio, ma gli alberi ultracentenari sono ancora lì.

 

VILLA REIMANN

Siracusa

È un’altra bella storia di incantesimi e di persone, ad accogliervi in questo parco affacciato sulla città di Siracusa. Una storia al femminile, quella di Christiane Reimann, infermiera danese, perdutamente innamorata dell’archeologia e della natura: in Sicilia scoprì questa proprietà, una villa di fine Ottocento abbracciata da agrumeti, dove si ritirò a coltivare il giardino e contemplare il mare da un belvedere e una torretta abbracciata dalle succulente. La passione di Christiane per questa terra non si esaurì con la sua morte, visto che nel testamento donò l’intera proprietà alla città, “perché si provveda alla fondazione di un’istituzione culturale di livello superiore in auspicio di un avvenire di progresso culturale e civile”. Oggi Villa Reimann è un giardino a pochi passi dall’area archeologica della Neapolis, regno di cipressi, olivi, agrumeti – dagli aranci ai mandarini – aiuole e fontane, nel classico schema all’italiana. Più una collezione botanica di 150 di specie, in prevalenza non autoctone, di grande rilievo didattico e scientifico.

 

PARCO DEL CASTELLO DI DONNAFUGATA

Contrada Donnafugata (Ragusa)

Non è un giardino come tanti, quello del castello Donnafugata. È un parco storico di 8 ettari che ti porta lontano, proiettandoti dalle atmosfere informali del giardino all’inglese, al fascino (formale) del giardino francese, fino a un orto-frutteto “alla siciliana”. Il luogo perfetto per viaggiare con la fantasia e i sensi, “volando” fra selve oscure e terrazze panoramiche, padiglioni di delizia dove si sorseggiava il tè nelle calde giornate estive, ma anche pergolati di rose, ninfei, tempietti, fontane. La visita comincia dalla terrazza monumentale, dominata da sfingi egizie e leoni, e termina fra i muretti a secco del giardino alla siciliana, dopo essere passati per: un labirinto che mette alla prova l’orientamento, ideato sul modello di quello, tuttora esistente, del britannico Hampton Court Palace; la chiesetta per gli “scherzi da prete”; i cenotafi abbracciati dai cipressi (simbolo della vita eterna); il parterre di siepi profumate, lavanda e rosmarino in primis.

IL GIARDINO IBLEO

Ragusa

Il Fai l’ha messo nell’elenco dei luoghi del cuore, il Touring Club – ma non solo lui – lo cita in tutte le guide. E i turisti di passaggio da Ragusa, ci lasciano un pezzo di cuore. Nato alla metà dell’Ottocento per volontà di nobili locali, questo giardino che domina la valle dall’alto di uno sperone di roccia, si annuncia con una scenografica passerella di palme. Lungo il perimetro dell’insolita planimetria a “L”, sfilano decine di esemplari di flora mediterranea, bouganville, aiuole geometriche, colonne, vasi in pietra, una collinetta di gusto tardo-romantico. Fino all’elegante balconata in calcare bianco abbracciata dalle colline.