Racconti di viaggio

Sardegna dreaming

«La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso». A scrivere queste parole era Fabrizio De André, che dell’isola più bella del Mediterraneo era un vero fan. Lui si era comprato una casa, per viverci, nell’entroterra gallurese. Noi che invece ci andiamo in vacanza, possiamo cominciare a sognare, fin da subito, l’abbuffata di tuffi e tintarella, le immersioni nella natura, la magia di un sole che lì sembra più luminoso che altrove. La stagione giusta è ancora lontana? Sì, ma prenotando adesso si risparmia, grazie alla formula “Blue Summer Anteprima 2020”, valida fino alla fine di febbraio.

Se non siete mai stati sull’isola, scegliete il litorale Nord. Quello che dalla Costa Smeralda si allunga fino a Stintino – magia caraibica di sabbia e acqua – passando per Palau e Santa Teresa di Gallura, dove un tappeto di spiagge abbaglianti e rocce scolpite fanno da cornice alle dirimpettaie isole di Spargi e della Maddalena. In questo palcoscenico marino, ogni paesaggio gioca la sua parte: il Mediterraneo scava piscine naturali e paesaggi metafisici, gli uomini scrivono capitoli di storia. Nell’arcipelago della Maddalena, per esempio, c’è un’isola selvaggia di cui tutti abbiamo sentito parlare. È quella di Caprera, dove Giuseppe Garibaldi fece costruire la famosa Casa Bianca, oggi trasformata in un museo, con il pino piantato in giardino per celebrare la nascita della figlia Clelia. Uno dei luoghi sacri d’Italia insieme al vecchio Forte Arbuticci, memoriale con i cimeli garibaldini, in posizione strepitosa sull’azzurro del mare.

Un altro tuffo nel passato è a Palau, con le sue memorie di antico borgo di pescatori e la superstar del litorale: la roccia di Capo d’Orso, scultura granitica scolpita dal vento e dalle onde, citata nella Geografia di Tolomeo e immortalata dagli smartphone dei turisti. Da Palau

partono i traghetti per la Maddalena e le carrozze del Trenino Verde, una ferrovia nostalgica che dal mare a arriva in montagna, attraversando foreste di sughero e sfiorando le rocce di granito della Gallura. Questo piccolo viaggio “into the wild” concede anche interessanti pause culturali. Come il Museo Labenur ad Arzachena, dedicato alla Sardegna nuragica. O le belle chiese di Tempio Pausania, punto d’arrivo del trenino a 566 metri di quota sul livello del mare, dove si ammirano anche le storiche fonti di Rinagghju e una curiosa installazione progettata da Renzo Piano e Alvisi Kirimoto. Una maglia di triangoli di tessuto e funi d’acciaio che gioca con il sole e il vento, al centro di Piazza Faber (in memoria di Fabrizio De André).

Per un attimo, mettete ancora da parte il mare e dedicate qualche ora a santa Teresa di Gallura. Qui il centro storico abbraccia idealmente la Torre di Longosardo, sentinella di roccia fra la cittadina e il Mediterraneo, e lo sguardo corre fino a Capo Testa, penisola delle meraviglie, mosaico di rocce rosse e granellini impalpabili di sabbia, affacciata sulle Bocche di Bonifacio. Non lontano, il sito archeologico di Lu Brandali è testimone dell’antica civiltà nuragica, sviluppatasi in Sardegna durante l’Età del Bronzo. Anche la Valle della Luna merita una visita: all’estremità occidentale di Capo Testa, è un mosaico di rocce granitiche scolpite dal vento a forma di animali, più simili a sculture di Henry Moore che a degli scogli. Da non confondere con l’omonima valle dell’entroterra, nel cuore della Gallura. La incontrate sulla strada che si allunga a nord di Aggius, annunciata da un sasso che qui tutti chiamano la testa di Platone (o del Frate Cappuccino). Anche questa da vedere.

Il mare, con la “M” maiuscola, lo trovate aprendo la porta della vostra camera dell’IGV Club Santaclara, in una baia circondata da un’esplosione di verde che guarda verso l’isola di Spargi e l’arcipelago della Maddalena. Una location spettacolare, dove l’animazione e le attività sportive non azzerano la voglia di pause relax: la spiaggia che profuma di elicriso è un invito alla meditazione, ma si può anche partecipare alle escursioni nei luoghi-cult dei dintorni, dalla Costa Smeralda a Santa Teresa, da Palau all’arcipelago della Maddalena per inebriarsi di mare, tuffi, immersioni e passeggiate sui litorali incantati che abbiamo già visto al cinema. Come la Spiaggia Rosa sull’isola di Budelli, che prima di fare il giro del mondo grazie alle foto scattate dai turisti e postate sui social, era stata immortalata da numerosi registi, compreso Michelangelo Antonioni: nel 1964 vi girò alcune scene, memorabili e a colori, del film Deserto Rosso.