“If you’re going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair…” cantava Scott McKenzie nell’indimenticabile e ormai cult Forrest Gump.
Sarà che è stata la prima città negli States che ho visitato, sarà che gli anni ’70 mi sono sempre piaciuti, sarà che in Haight Sreet ti sembra di vivere ancora nella trasgressiva e rivoluzionaria cultura hippie, ma quando vedi SAN FRANCISCO d’estate, d’inverno, con il sole, con il vento, con la pioggia o con la nebbia non puoi che innamorartene all’istante e lasciarci il cuore per sempre!
Non ho mai camminato tanto a piedi come in questa città dove salendo e scendendo dai cable cars, tra aiuole fiorite e irrinunciabili scatti fotografici, la tortuosa e ripida Lombard Street ed i rinomati quartieri residenziali, mi sono quasi ammazzata perché girovagavo sempre con la testa all’insù.
Non esiste un solo giorno in cui la città non è attraversata da una parata o da una sfilata, allestita per un set cinematografico on the road, sede di mercatini del vintage o di bancarelle di frutta, verdura e fiori, dimora prediletta per manifestazioni all’aperto di ogni genere, dall’antiquariato alla gastronomia, offrendoti l’opportunità di degustare i prelibati vini provenienti dalle fertili e vicine Napa e Sonoma Valley.
Ho ancora nelle orecchie la litania dei leoni marini che nel caratteristico e movimentato Pier 39 sono uno dei simboli più amati della città: gli abitanti stessi si riuniscono qui la domenica, rilassandosi nei bistrot all’aperto e curiosando tra i folcloristici negozietti.
Da Fisherman’ s Wharf risalgo fino alla Union Square, piazza principale di SAN FRANCISCO e mi perdo tra gli odori speziati e gli enormi colorati draghi del quartiere etnico di Chinatown.
Accenti, colori, tendenze, movimento e staticità, tutto si fonde armoniosamente in questa città dove perdersi è impossibile, perché se mai ti capitasse di fermarti al crocevia di una strada qualcuno con garbo e gentilezza ti domanderà “come posso aiutarti?”.
Del Golden Gate Park ricordo con grande nostalgia le passeggiate tra le pagode ed i bonsai del Japanese Tea Garden e nei giardini botanici dello Strybing Arboretum, dilettandomi nel riconoscimento di alcune delle sue rigogliose e rarissime varietà floreali.
Sognare ad occhi aperti e rincorrere le proprie passioni viene naturale quando tocchi con mano“la perla della California” ed il mio sogno è sempre stato quello di abitare in una delle sue elegantissime case vittoriane, dal gusto retrò e così terribilmente romantiche, ma mi sono messa il cuore in pace accontentandomi di sedermi su una panchina nel parco del Presidio, sullo sfondo il maestoso Golden Gate Bridge, i gabbiani, la baia, l’oceano.. Indelebile dentro di me quest’immagine come la sensazione di libertà e leggerezza che mi ha accompagnata durante tutto il mio soggiorno a San Francisco, sensazione da cui attingo ancor oggi quando ho bisogno di ricaricarmi e riprendere fiato…