Spiagge bianche, incontaminate, con la consistenza del borotalco. Una barriera corallina che, soprattutto nell’arcipelago di Quirimbas o in quello di Bazaruto, è una meraviglia in technicolor abitata da un esercito di pesci tropicali, tartarughe marine e squali balena. Fuori dall’acqua ci sono le riserve naturali, i parchi nazionali pieni di animali, i panorami dilatati su un oceano nel quale nuotano le balene (il whale watching è praticamente garantito). Il Mozambico è una destinazione per viaggiatori raffinati, l’Africa di una volta, dove il turismo dei grandi numeri non è ancora arrivato e i resort offrono lussi esclusivi ed essenziali, da perfetta vacanza pieds dans l’eau.
Sull’aereo decollato da Johannesburg (il modo migliore per raggiungere il Paese dall’Italia) i turisti sono rari. Così è più facile chiedere il posto finestrino per ammirare, durante il tragitto, lo spettacolo della tavolozza azzurra del mare che vira in tutte le sfumature del blu, illuminata da un sole abbagliante. Spettacoli come quello vanno in scena solo in pochi angoli del mondo, e anticipano l’emozione che si prova una volta scesi a terra dove, che si tratti della costa continentale oppure delle isole, sembra di posare lo sguardo su un pianeta diverso. La sensazione è che qui terra e mare siano profondamente connessi, figli dell’eterno abbraccio fra il verde della vegetazione e il vetro trasparente dell’acqua.
Per immergersi nel “nulla turchino” del Mozambico si può scegliere fra due resort facilmente raggiungibili, in pole position sull’oceano. Il primo, il Machangulo Beach Lodge, compare al termine dell’omonima penisola punteggiata di nuance smeraldine non lontano dalla capitale Maputo, ed è circondato dalle riserve naturali e marine del Parque Nacional de Maputo, istituito a partire dal 1960 a tutela di una biodiversità straordinaria: terra e oceano, praterie e foreste, colline simili a panettoni allungate fino alla spiaggia. Le dune costiere coperte di arbusti abbracciano le ville private di questo resort in perfetto stile Castaway, mimetizzato nella vegetazione e arredato con i colori allegri dell’Africa.
Al Machangulo Beach Lodge la vacanza è da fuga, ma non mancano le pause relax nella Spa panoramica sull’oceano, il centro diving PADI, le attività fuori e dentro l’acqua come il paddle board e le mini crociere al tramonto. Lussi semplici che diventano preziosi quando si sogna di disconnettersi dal mondo: il wifi c’è, ma bastano un tramonto e una notte stellate sulla spiaggia per dimenticarsene. Sensazioni simili si provano anche all’Anantara Bazaruto Resort, paradiso di 44 ville, alcune con piscina, sull’isola privata di Bazaruto che galleggia a 30 chilometri dalla costa, davanti ai villaggi di pescatori di Inhassoro e Vilankulo.
Anche qui il panorama è ad effetti speciali, con la sabbia che si fonde con l’azzurro limpido dell’oceano dove da luglio a settembre nuotano i delfini e le balene, e lussi non comuni come l’eliporto per chi sceglie di arrivare dal cielo anziché in barca. Ovunque, pennellate cobalto e smeraldo, la sabbia che cambia colore giocando con la luce e le maree, un mondo sommerso (da esplorare con i maestri di diving PADI) che regala l’incontro con pesci coloratissimi, ma anche tartarughe verdi, liuto (le più grandi del mondo) e Caretta Caretta.
Le ville accoglienti e allegre hanno pareti bianche e tappeti color pastello in stile new african design, i letti (a volte a baldacchino) affacciati sulla spiaggia e l’oceano, dal tocco coloniale. Ancora più speciale la Spa, che non a caso è premiatissima, grazie a un menu di trattamenti dettati dalle antiche tecniche olistiche che partono dal massaggio ai piedi per terminare con quello al cuoio cappelluto (fra uno e l’altro ci sono lo scrub all’olio caldo e gli impacchi detox). La cena è un’esperienza da vivere davanti a un panorama che non è mai lo stesso: si può scegliere fra diversi ristoranti, il pool-bar e il Dining by Design, la cena privata sulla spiaggia sotto un gazebo di teli bianchi e un menu che spazia dall’africano piccante al vegano (da replicare volendo anche al mattino, con lo champagne breakfast menu).
L’Africa di una volta, con le sue atmosfere rarefatte e il profumo intenso della natura tropicale, qui regala piaceri incommensurabili come la crociera sui dhow al tramonto, il dune boarding, una specie di surf sulle dune, attività sportive come il beachvolley, le cavalcate sulla spiaggia o la pesca. Ma è bello anche stare senza fare niente sotto l’ombrellone, leggendo un libro o contemplando l’azzurro infinito del mare. E che mare: una tavolozza azzurra e verde sulla quale galleggiano le isole di un arcipelago che negli anni Settanta è stato dichiarato parco nazionale, nel bel mezzo del nulla, con la danza delle maree come unica colonna sonora.
Pillole di viaggio
Ex colonia portoghese, il Mozambico ha un clima tropicale, con la stagione umida che va da novembre a marzo, e quella secca, consigliabile per la vacanza-mare, nei restanti mesi da aprile a ottobre. Il soggiorno nei resort può essere abbinato ai numerosi tour in Sudafrica, con il quale il Paese confina sul versante meridionale.
Per approfondimenti: https://igvblog.it/racconti-di-viaggio/sudafrica-appunti-di-viaggio