Racconti di viaggio

Lanterne Cinesi

Due fra i siti Unesco più famosi del mondo si trovano in Cina. E sono “figli” di un’unica mente geniale, quella di Qin Shi Huang, che nel 221 a. C. unificò il Paese passando alla storia come primo imperatore cinese. Una di queste opere visionarie è auto-commemorativa, un mausoleo alle porte di Xian, antica capitale dell’impero, che lui stesso fece costruire per riposare con tutti gli onori nell’altra vita, sorvegliato da un’armata di migliaia di guerrieri in terracotta. La seconda, ancora più nota, è la Grande Muraglia Cinese: la principale opera ingegneristica nella storia dell’umanità, eretta in più fasi attraverso i secoli fino a coprire un arco temporale di 2000 anni di storia. A dare il là alla costruzione fu proprio Qin Shi Huang, che le ideò per scopi difensivi, nel tentativo di proteggere il nascente impero dalle tribù nomadi delle steppe settentrionali.

Grande Muraglia ed Esercito di Terracotta sono due tappe del tour Lanterne Cinesi, che dalla primavera all’autunno tocca in un unico viaggio i simboli antichi e moderni del Paese (per informazioni: www.igrandiviaggi.it/cina/viaggi-in-cina/lanterne-cinesi.cfm?viaggi). Si parte da Pechino e si arriva a Shanghai, la capitale economica cinese, ma in mezzo, fra le due megalopoli, il volto antico e poetico del passato ti trasporta in un’era di grandeur e bellezza, da scoprire con calma e in contemplazione, evitando i luoghi da overtourism (per esempio la Muraglia di Badaling, non lontana da Pechino e perennemente affollata di turisti) a favore di siti un po’ meno noti ma non per questo poco spettacolari. Come la Muraglia di Mutianyu, il tratto delle Grande Muraglia a una settantina di chilometri a nord-est dalla capitale. Visitarla è un’esperienza indimenticabile, è una serpentina in granito allungata verso le montagne ricoperte di boschi, scandita da merlature e con 23 torri di avvistamento erette a partire dalla metà del VI secolo, durante la dinastia Qi.

Da Pechino con il treno ad alta velocità in circa 4 ore si arriva a Xian, un mélange urbano di antico e moderno, di grattacieli e memorie storiche come la cerchia muraria alta 12 metri, fra le più antiche e meglio conservate di tutta la Cina. Alle porte della città, il Mausoleo del primo imperatore è la superstar della visita. Questo sito archeologico scoperto per caso negli anni Settanta, custodisce un’armata di quasi 8000 guerrieri in argilla a grandezza naturale, statue di soldati con cavalli e carri, allineati lungo dei corridoi da ammirare dall’alto. Sono i “guardiani muti” di Qin Shi Huang, un esercito simbolico – ma con le fattezze di arcieri e cavalieri in carne e ossa – creato per proteggere l’imperatore nell’aldilà. Non proprio degli angeli custodi, ma di sicuro dei servitori fedeli pronti a lottare per lui per l’eternità.

Prima di lasciare Pechino per Xian, cosa si può visitare nella capitale in un paio di giorni? I grandi classici sono imperdibili, dalla Città Proibita, costruita nel XV secolo e rimasta per 500 anni il cuore del potere cinese (i suoi 980 edifici sono considerati uno fra i maggiori musei al mondo) a Piazza Tienanmen, che oltre a essere il simbolo della protesta che ha infuocato il Paese nel 1989, è fra le spianate urbane più grandi del pianeta. Sempre in città, il Palazzo d’Estate è un mosaico di templi, padiglioni, giardini, ponti, viali allungati dalla collina verso le sponde del lago, mentre il Tempio del Cielo, monumento della dinastia Ming, è un sito protetto dall’Unesco. Più inedito, se avanza tempo, il quartiere di Chaoyang: pullula di grattacieli, mall e ristoranti raffinati – oltre al parco olimpico Olympic Green, con il famoso Stadio Nazionale a forma di nido d’uccello – e merita una passeggiata per assaporare il volto moderno e dinamico della capitale, prima o dopo l’abbuffata di storia.

La storia è di casa anche a Shanghai, ma la prima cosa che colpisce in questa megalopoli di 30 milioni di abitanti è lo skyline di torri in acciaio e grattacieli iconici, da ammirare soprattutto dal Bund all’ora del tramonto, il lungofiume incorniciato dai palazzi dei tempi della colonizzazione francese. Si può pranzare in un ristorante elegante come in un chiosco di street food, e poi perdersi nella verticalità architettonica del Pudong, il distretto dominato dalla Oriental Pearl Tower e dalla Shanghai Tower che, con i suoi 630 metri d’altezza, è il grattacielo più alto di tutta la Cina. Oppure si possono respirare le atmosfere d’antan del Giardino del Mandarino Yu, un’oasi di tranquillità della dinastia Ming, nel cuore della Città Vecchia. Per una pausa shopping, il grande magazzino Friendship Store è perfetto per fare incetta di lacche, ceramiche, sete cinesi. Se invece preferite i più romantici negozi della Old Shanghai, il consiglio è di fare attenzione ai falsi. Se gli oggetti costano troppo poco, sono certamente delle copie.