Con il vento tra i capelli ed un sole ancora caldo ed accecante sebbene settembre volgesse già al termine, ci lasciammo alle spalle Mussanah e la sua costa frammentata, i suoi minareti, le sue splendide residenze millenarie, diretti ad una manciata di isolotti completamente selvaggi e disabitati nel bel mezzo del Golfo dell’Oman.
Dopo un’ora e più di barca veloce nulla ancora si scorgeva all’orizzonte. Quando ad un tratto, come per magia, eccole apparire e fluttuare delicatamente sulle onde del mare, quasi ad attenderci, abbagliandoci con tutto il loro candido splendore. Eh si, perché questo paradiso fatto di 9 lingue di sabbia che ricordano gli atolli maldiviani di trent’anni fa, sono di origine corallina e la loro barriera tutt’oggi esistente, è ricchissima in fauna marina.
Avrai il privilegio di nuotare con pesci pappagallo e pipistrelli, circondata da branchi di barracuda, sorpassata da eleganti mante, sorpresa da adorabili tartarughe. Seguirle ti condurrà sopra reef meravigliosi che ancora vantano giardini di corallo dai colori sgargianti e dalle stupefacenti forme e creazioni naturali! E quando lo snorkeling ti avrà sfinito, l’unica terraferma su cui potrai riposare sarà una spiaggia soffice, bianca e fresca.
Non crederai ai tuoi occhi o penserai di sognare, del resto sei nel Paese del Sultano, dove tutto con un po’ di fortuna si potrebbe avverare ed un giorno alle Isole Daymaniyat assomiglia davvero ad un incantesimo divenuto realtà!