Racconti di viaggio

COZUMEL

Quando si partiva per Cozumel era sempre un giorno di festa. Erano poche le cose che veramente ci servivano: un paio di occhiali da sole, un cappello o un copricapo, infradito ai piedi ed un costume da bagno addosso, un pareo e creme solari ad alta protezione. A tutto il resto ci pensava la nostra guida che raccogliendoci a Playa del Carmen ci faceva traghettare in quel tratto di Mar dei Caraibi che diventava sempre più blu man mano che ci si allontanava dalla riva.

In quaranta minuti circa raggiungevamo l’isola e ognuno prendeva la strada che più gli piaceva.

Chi si dirigeva verso la bianca e caraibica spiaggia di San Francisco, chi nella spettacolare e soffice Paradise Beach, chi non vedeva l’ora di bagnarsi nelle acque turchesi che lambiscono Playa Bonita, chi non perdeva nemmeno un minuto per lanciarsi nel divertimento del Parco Marino di Chankanaab, praticando snorkeling e accarezzando delfini!

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Ma per chi come ha conosciuto il Quintana Roo anche per la sua affascinante e misteriosa cultura Maya, nell’estremità sud di Cozumel, poteva bearsi alla vista del sito archeologico di El Caracol, forse un tempo utilizzato a scopo meteorologico. E a qualche chilometro di distanza ecco rivelarsi una delle più belle spiagge mai viste in vita mia: Playa Encantada, impreziosita da palme spettinate dal vento che si specchiano dentro un mare turchese e trasparente.

Al tramonto risalivamo sul ferry boat. Ancora qualche microscopico frammento di corallo tra le dita dei piedi, il sale appiccicato ai capelli, la pelle arrossata dal sole, nonostante la protezione 30, nel cuore il desiderio di tornare presto sull’isola di Cozumel!