Nato ufficialmente l’1 luglio di 152 anni fa (andateci in quella data e festeggerete anche voi il Canada Day), con sei diversi fusi orari e una natura che sembra un’esplosione del creato, il Canada non può certo essere scoperto in un unico viaggio. Va approcciato a tappe, provincia dopo provincia, ma se non ci siete mai stati il mio consiglio è di concentrarvi sui tesori – urbani e naturalistici – di un territorio incantevole, dove le città e il paesaggio regalano effetti speciali: quello fra l’East Coast e la regione dei Grandi Laghi.
La metropoli più francofona al mondo dopo Parigi? Facile, Montréal, la capitale culturale del Québec, che ogni anno mette in scena un fitto calendario di eventi pari al melting pot di razze ed etnie sul quale si fonda la sua storia. In centro brillano le insegne in mandarino di Chinatown (ma c’è anche Petite Italie), poi girato l’angolo ti trovi nel ghetto ebreo (oggi quartiere di tendenza) dove sono cresciuti due artisti del calibro di Leonard Cohen e Mordecai Richler. Se invece passi il fiume San Lorenzo ti immergi nell’atmosfera della Vieux-Montréal, piena di ristoranti e negozi eleganti, per poi scoprire due super musei – quello di Arte Contemporanea-Mac, e quello di Belle Arti in Sherbrooke Street West – che dialogano con la basilica di Notre-Dame dal revival gotico. Imperdibile il vecchio porto dal fascino intramontabile, assolutamente obbligatoria la crociera alla volta del golfo del San Lorenzo per avvistare le foche e le balene che dall’Atlantico si spingono nelle acque protette del golfo, dove si mescolano le acque dolci e salate, a caccia di crostacei. Arrivano alla fine di giugno, e ci rimangono tutta l’estate.
A nord-est di Montréal, Québec City è adagiata in posizione privilegiata sulle sponde del San Lorenzo. Con lo sguardo rivolto all’acqua e al golfo, che più avanti si dilata fondendosi con l’oceano, ci si lascia rapire dal fascino garbato di questa città di piccole case dalle mura in pietra e dall’atmosfera d’antan, custode di un primato invidiabile: è la più antica del continente americano a nord del Messico. Oltre 400 anni di storia hanno il sopravvento su mare, fiumi, laghi, foreste, ma non sul Mont Tremblant, prestigiosa località sciistica (il primo impianto è del 1939) che in estate si trasforma in un paradiso escursionistico e sportivo per chi sogna una full-immersion in quota, fra il verde smeraldo della natura. Non immaginatevi altezze alpine, la montagna non arriva neanche a mille metri, però è fra le più alte del Québec meridionale. E in più regala la chance di scoprire, durante il tragitto da Québec City, i tradizionali sugar shack, o sap house, detti anche cabane à sucre, che producono il prelibato sciroppo d’acero di cui il Canada detiene il primato mondiale. Un’occasione imperdibile per immergersi nell’orgoglio di una nazione che ha eletto una foglia d’acero a simbolo nazionale, immortalandola al centro della bandiera e “costruendole” attorno una strada con centinaia di tappe golose e didattiche (www.laroutedelerable.ca e www.laroutedessucres.com).
Dal Mont Tremblant in un paio d’ore si arriva a Ottawa, capitale federale del Canada, dove la lingua di Molière lascia il posto a quella di Shakespeare: siamo nella provincia dell’Ontario, pieno Canada centro-orientale, al confine con gli Stati Uniti e i grandi laghi. Una terra di acqua e foreste con una città, Toronto, che ha la stessa dinamicità delle grandi metropoli statunitensi (qui però sono tutti più rilassati e gentili). Vi consiglio di dedicarle un po’ di tempo, divertendovi con la sua multietnicità (i suoi abitanti provengono da 200 diversi paesi, e c’è la più numerosa comunità italiana fuori dall’Italia, dopo l’Argentina) o curiosando nei musei, che siano pezzi da novanta come il Royal Ontario e l’Art Gallery of Ontario, oppure luoghi ludici e divertenti, come quello che ospita la più grande collezione di scarpe al mondo (il Bata Shoe Museum).
Un tocco glam? Se potete permettervelo dormite all’Hazelton e cenate da Sassafraz: il primo è l’hotel dove prenota Tom Cruise, il secondo il ristorante preferito di Matt Damon. Si trovano entrambi nel quartiere trendy di Yorkville, con le vie a scacchiera che profumano di lusso e di star system. Poi puntate al Distillery Historic District, un mosaico di ciminiere, carroponti ed edifici in mattoni, che rappresenta la più grande realtà di architettura industriale vittoriana del Nord America. Nell’Ottocento era l’impero di Gooderham and Worts, importanti produttori di whisky; oggi è un delizioso quartiere pieno di bar, birrerie, negozi di design, gallerie d’arte. Un assaggio della Toronto che è stata e che sarà. Per la migliore vista della città non vi resta che salire sulla CN Tower, la torre per le telecomunicazioni alta 553 metri, con tanto di ristorante girevole in cima che in 72 minuti vi regala il giro panoramico completo. Nome, neanche a dirlo, 360.
C’è chi le ha attraversate in tre minuti, camminando su un filo sospeso. Un’impresa, quella compiuta anni fa dal funambolo Nik Wallenda, che non ha aggiunto niente al fascino di un luogo già epico, solo un po’ di suspense. Perché le Cascate del Niagara, 130 km circa a sud di Toronto, al confine con gli Stati Uniti, non hanno bisogno di espedienti per farsi notare. Il fronte d’acqua di 168 mila metri cubi al minuto, che precipita con un salto di 52 metri e il fragore di un tuono, sembra disegnato da una mano divina. Non a caso sono fra i salti d’acqua più spettacolari del pianeta.
Se poi avete voglia di caldo, visto che siete già da quella parte del mondo prendete un volo per Cuba e rilassatevi sulle spiagge bianche di Cayo Largo e Varadero: località, quest’ultima, nata come destinazione balneare negli anni ‘30, e mai passata di moda grazie agli oltre 20 chilometri di costa dall’effetto borotalco che lasciano senza fiato. Oltre agli alberghi di buon livello, ci sono centri nautici attrezzati per ogni tipo di disciplina, da praticare sotto e sopra la superficie del mare: dalle escursioni in yacht e catamarani, ai safari lungo i “cayos” (isolotti), fino alle battute di pesca d’altura in un mare trasparente come il vetro.