Racconti di viaggio

Calabria, non solo mare

Non capita tutti i giorni di prendere il sole su una soffice spiaggia di sabbia davanti a un castello aragonese. E non capita spesso di partire per il mare mettendo in valigia gli scarponcini da trekking, fondamentali per esplorare – non lontano dalla spiaggia – uno dei parchi nazionali più belli d’Italia. È il binomio relax/scoperta che vi aspetta a Le Castella, il Club Vacanze sull’omonimo lungomare in provincia di Crotone, a 10 chilometri dalla celebre località di Capo Rizzuto e non lontano dai “cancelli” della Sila, la più importante area naturalistica della Calabria.

Tutti al mare

Al Club Vacanze Le Castella la vacanza oscilla fra relax sulla spiaggia (ma anche nel centro benessere o in piscina), abbuffate di piatti d’ispirazione mediterranea nei ristoranti, passeggiate sul lungomare abbracciato da un mare maldiviano. Per gli amanti dello sport, i corsi accontentano tutti: dalla vela al windsurf, dalla ginnastica acquatica al tiro con l’arco (ma ci sono anche balli, bocce, calcio, tennis, un campo da basket). Deliziosi gli alloggi: cottage color pastello immersi nella vegetazione, in posizione panoramica sul già citato castello aragonese nell’area di Capo Rizzuto. Guardarlo ogni mattina aprendo le finestre, è il più bel risveglio che ci sia.

Piscine di montagna

Voltando le spalle al mare, in collina si apre un mosaico di borghi arroccati che meritano ben più di una gita. A Zagarise si visita il Museo dell’Olio d’oliva e della Civiltà Contadina, poco più a nord, Mesoraca merita la sosta per il Parco fluviale del Vergari: un eden intatto, suggestivo, idilliaco, già montano. Obbligatori gli scarponcini da trekking (il parco si raggiunge percorrendo i sentieri sterrati nel bosco) e il costume da bagno: un tuffo nelle piscine naturali abbracciate dalle rocce, è la felice ricompensa dopo la scarpinata.

Un parco per tre province

Il profumo delle zagare o dei gelsomini che tappezzano i prati e le colline, è il fil rouge che scandisce la gita nella parte “bassa del parco”, quella verso il mare. La Sila, però, è immensa: dichiarata parco nel 1997 per tutelarne la biodiversità, si allunga fra tre province (Crotone, Cosenza, Catanzaro), su un territorio di oltre 73.000 ettari. All’interno conta diversi bacini circondati da boschi di faggio e larici (per esempio il Lago Cecita), vallate dove si praticano la pastorizia, la transumanza, l’alpeggio. E anche riserve nella riserva, come quella di Golia di Corvo, dove vivono i cervi a rischio d’estinzione.

Sul treno d’epoca

Per un’esperienza diversa si può viaggiare a bordo di un treno a vapore, originario del secolo scorso, che attraversa sbuffando alcuni dei panorami più belli del parco. È il trenino della Sila, un convoglio a scartamento ridotto che da Moccone, passando per Camigliatello Silano arriva alla stazione di San Nicola Silvana Mansio. Lì gli amanti delle camminate punteranno al Monte Volpintesta, una montagna affacciata sul Lago Ariamacina, splendida location per passeggiate a piedi o a cavallo. Più lontana dalla costa, la Riserva Naturale dei Giganti della Sila è fra le superstar del parco: “casa” di cinghiali, volpi, scoiattoli, deve il suo nome all’altezza imponente di alcuni larici secolari, alcuni dei quali sono qui da oltre 350 anni.