Racconti di viaggio

Alla scoperta della Garden Route

Un nome evocativo, di quelli dolci come lo zucchero, facile da tradurre per lo più: la Garden Route (“Strada dei giardini”) che corre da Città del Capo verso Port Elizabeth, è fra le esperienze clou di un viaggio in Sudafrica. Il filo conduttore sono le oltre duemila specie botaniche – protette da un clima mite, con la giusta dose di umidità – che scandiscono il percorso, passando dalla mondanità di cittadine sulla spiaggia agli avvistamenti di balene, dall’incontro con i predatori fino a un mosaico di grotte, quelle di Cango (a Oudtshoorn, nel Western Cape), scavate per 4 chilometri nel cuore del calcare precambriano: stalattiti e stalagmiti sono le superstar nelle sei “sale” attualmente aperte al pubblico.

Quattrocento chilometri di meraviglie

Il cuore dell’esperienza è il tratto costiero di N2 fra Mossel Bay, nella provincia del Western Cape, e Port Elizabeth, nell’Eastern Cape. Sono quasi quattrocento chilometri ad alta densità di meraviglie, fra città baciate da un clima mediterraneo (Mossel Bay vanta il clima più mite del pianeta dopo le Hawaii) e un orizzonte perennemente in bilico fra le onde dell’oceano Indiano e le vette delle montagne Outeniqua e Tsitsikamma. Una geografia da finis terrae che incanta a ogni curva.

Le città on the road

La grande star del viaggio è la natura, con la sua coreografia a effetti speciali, ma anche le città meritano una sosta. Nella già citata Mossel Bay si visitano tre musei in uno, ovvero, il Bartolomeu Dias (alla portoghese) Museum Complex, con l’antico granaio della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, un piccolo acquario, un museo di storia locale e la ricostruzione della caravella con la quale l’esploratore tracciò nel XV secolo una nuova rotta per le Indie doppiando, primo europeo della storia, il Capo di Buona Speranza. Prolungate la visita per una passeggiata sui prati che si allungano verso la spiaggia, poi andate al porto dove ogni ora partono le escursioni in barca per avvistare le foche.

Fra mare e monti

Passata Knysna con l’ampia laguna aperta sull’oceano (il punto panoramico per ammirare le onde e il passaggio delle balene è Coney Glen), Plettenberg Bay, chiamata affettuosamente Plett, si annuncia con una baia-cartolina abbracciata da un anello di montagne. È fra le soste più belle, animate, alla moda, punto di partenza per le decine di attrattive naturalistiche dei dintorni, dalla riserva naturale di Robberg, con l’indimenticabile passeggiata sulle scogliere ricoperte di verde, al Parco Nazionale di Tsitsikamma, un labirinto magico di foreste e acqua che comprende anche la Marine Protected Area. In questo eden ancestrale si cammina lungo i sentieri pennellati da macchie di felci, gigli, orchidee; si alzano gli occhi verso secolari alberi di Podocarpus latifolius e Sideroxylon inerme; si attraversano ponti sospesi e gole millenarie di arenaria e quarzo. Solo per chi ha tempo (e buone gambe), l’Otter Trail, il “Sentiero della lontra”, è fra i trekking più scenografici del Sudafrica: 42 chilometri costellati di cascate e fiumi da percorrere in cinque giorni. In alternativa si può ripiegare sulla più facile visita al Monkeyland: un santuario naturale nella foresta indigena che ospita scimmie di tutte le specie, cresciute in cattività e aiutate dai volontari a inserirsi nella vita allo stato brado.

Io sto con gli elefanti (e i leopardi)

Fra Plett e Tsitsikamma c’è l’Elephant Sanctuary, dove si scopre tutto sulla vita e le abitudini di questi giganti della foresta. C’è il Garden Route National Park, un’area protetta di terra e roccia, “bucherellata” da un mosaico di fiumi, paludi, estuari, laghi, per passare senza soluzione di continuità dai trekking nella foresta alla mountain-bike, dal birdwatching alla canoa. Nella Riserva di Tenikwa, invece, si va per un incontro ravvicinato con i felini, ghepardi soprattutto, avvistabili durante le escursioni a piedi in compagnia di guide naturalistiche, o dall’alto di una passerella in legno, in totale sicurezza. È anche un centro di recupero per animali feriti o abbandonati. Uno dei molti luoghi di meraviglia e attenzione che scandiscono il viaggio.

Port Elizabeth

Il Sudafrica ha tante porte, tanti modi per calarsi nell’atmosfera. Port Elizabeth è una metropoli allungata sull’oceano, fra campi da golf, spiagge di sabbia bianca e un’atmosfera cordiale che le è valso il soprannome di “città dell’amicizia”. Passeggiate a un soffio dall’oceano, da Boardwalk con l’hotel vista-mare e il casinò, fino all’iconico stadio intitolato a Nelson Mandela. Poi entrate al Nelson Mandela Metropolitan Museum of Art per una full-immersion nell’arte africana. Ad Algoa Bay, ultimo punto raggiunto da Bartolomeo Diaz durante la sua spedizione nel 1487, vivrete l’incanto di 40 chilometri di spiagge amate dai surfisti: quella di Humewood vanta il titolo di bandiera blu mondiale.