Racconti di viaggio

Il Carnevale (imperiale) di Madonna di Campiglio

Centocinquantasei chilometri di piste (raggiungibili con 58 impianti di risalita e un unico skipass) sono già un bel biglietto da visita. Ma per gli amanti della montagna, a febbraio c’è un motivo in più per andare a Madonna di Campiglio, che con i suoi 1550 metri di quota è la regina delle nevi nel cuore bianco del Trentino. Dal 23 al 28 del mese torna, come ogni anno, l’evento più glamour della stagione: il Carnevale Asburgico fra le vie del paese, nei locali après-ski e, soprattutto, fra i fasti dorati del salone Hofer dell’Hotel Des Alpes. Una location iconica, considerata bene culturale, che prende il nome da Gottfried Hofer, pittore di Bolzano che alla fine del XIX secolo vi dipinse, dietro incarico di Franz Josef Öesterreicher, scene alpine, simboli floreali e naturalistici in stile Liberty, e i ritratti dell’imperatore Francesco Giuseppe con la moglie Sissi.

È un tuffo nel passato che dura meno di una settimana, ma che incarna una suggestione potente. Costumi d’epoca, scenografie dalle Mille e una Notte, l’arrivo della corte in carrozza, il gran ballo dell’Imperatore nell’incanto del salone Hofer con la rievocazione, in abiti raffinatissimi, della visita a Madonna di Campiglio della principessa Sissi e la Corte Asburgica. Una festa dal sapore ottocentesco che è anche uno spaccato di Austria Felix. Qui il Carnevale nazionale – Arlecchino, Gianduia o Pantalone, per intenderci – s’inchina davanti al glamour di una delle donne più amate della storia, che quando arrivò la prima volta fra le Dolomiti di Brenta, pronunciò queste parole lusinghiere: «Sulle cime più alte e solitarie io riesco a respirare più liberamente, mentre altri si sentirebbero perduti». Quelle montagne incantate, oggi dichiarate patrimonio Unesco, affascinarono a tal punto l’imperatrice che decise di tornarvi una seconda volta, nel 1894, in compagnia del marito, l’imperatore Francesco Giuseppe.

Fra suoni di campane e celebrazioni all’aperto, nella cornice bianca di questa suggestiva località della Val Rendena, il Carnevale prende vita con spettacoli musicali, sfilate in abiti di corte, salotti letterali, cene, balli di piazza. C’è chi preferisce sciare in costume, o partecipare alla fiaccolata fra i boschi a suon di valzer. C’è chi opta per il Carnevale dei bambini, con giochi e animazioni, e chi sceglie la merenda di Sissi o l’aperitivo asburgico. Ma il momento più atteso rimane il gran ballo, rigorosamente in costume, sulle note dal vivo di valzer viennesi e con un gran buffet davvero regale. A dirigere i lavori, non a caso, c’è Alfio Ghezzi, lo chef stellato Michelin che ha aperto da pochi mesi il blasonato ristorante Senso, all’interno del Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea a Rovereto (che merita una visita, e una cena, a prescindere dal Carnevale).

 

Finita le festa, la vacanza continua con gli sport bianchi nella cornice incantata delle montagne più belle del mondo.

A Madonna di Campiglio si scia su 108 tracciati (come la DoloMitica, la pista più lunga e con il maggior dislivello), si va in uno dei 4, magici snowpark, si praticano fondo, sloddog, escursioni con le ciaspole e pattinaggio sul ghiaccio. L’alternativa è starsene al caldo, fra i vapori di un hammam e le coccole di un massaggio, oppure “giocare” con gli animatori dell’Hotel Des Alpes, maghi dell’intrattenimento anche quando non è Carnevale. Ci sono anche le proposte del “Club Non Sciatori”: giochi di società, passeggiate in compagnia, pattinaggio sul ghiaccio sul laghetto di Madonna di Campiglio, escursioni… Dopo il valzer e i balli in maschera, la montagna torna protagonista.

Credito Fotografico: Fototeca Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, foto di P. Bisti.