Racconti di viaggio

Phu Quoc, sole d’inverno

Pronunci Duong Dong ed il suono che emetti ti fa subito pensare alle campane tibetane che sprigionano preghiere propiziatorie ad ogni giro. Nulla di tutto ciò o meglio, sicuramente qualcosa di molto meno mistico e religioso. Duong Dong è il nome dell’aeroporto di Phu Quoc, dove atterri generalmente provenendo dal Vietnam dopo due ore di volo circa, per i più fortunati la degna conclusione di un appassionante tour culturale.

Un’isola meravigliosa che emerge dalle acque verdi smeraldo del Golfo di Thailandia, lunga 50 chilometri e non completamente piatta ma che vanta cime montuose ricoperte da una fittissima giungla, sempre fiorente e lussureggiante grazie alle abbondanti piogge monsoniche che si abbattono su quest’area geografica da giugno a novembre. Ecco perché il nostro inverno e inizio di primavera sono il periodo migliore per sceglierla come metà per le nostre prossime vacanze balneari.

sea1

Una tra le spiagge più belle non solo dell’isola ma di tutto il sud est-asiatico è la Bai Sao, una distesa di sabbia bianca, quasi immacolata e ancora non turisticamente violata, con qualche palma ricurva e selvaggia che si staglia all’orizzonte, creando modeste zone d’ombra ed un po’ di refrigerio dai raggi cocenti ed accecanti del sole perpendicolare.

Ma una volta lì non lasciatevi sfuggire i giri in barca attraverso gli innumerevoli isolotti quasi tutti disabitati che fanno da cornice a quest’isola tropicale dove tuffi, bagni, snorkeling e diving vi lasceranno ricordi formidabili ed incancellabili!